Revisione limitata: uno strumento efficace per le PMI
Recenti studi dimostrano il rapporto positivo tra «avere un organo di revisione» e un «minor rischio di fallimento/solvibilità». Eppure, in Svizzera soltanto il 20 percento delle imprese commissiona una revisione del bilancio. Il legislatore ha disposto un obbligo generale di revisione, permettendo anche alle piccole e medie imprese (PMI) di limitarsi alla più contenuta revisione limitata. Ciononostante i 2/3 di tutte le microimprese (fino a 10 collaboratori) si sono avvalse dell’opting-out, portando all’80% la quota di tutte le società di capitali che rinunciano a qualsiasi revisione del proprio bilancio d’esercizio.
La presentazione dei conti finanziari è uno strumento essenziale della gestione e comunicazione aziendale. Nel segmento delle società con azioni quotate in borsa e delle organizzazioni d’interesse pubblico, il bilancio d’esercizio o consolidato dovrebbe permettere agli stakeholder di farsi un’idea della situazione patrimoniale, finanziaria e reddituale. Le organizzazioni più piccole, segnatamente le PMI, hanno meno stakeholder esterni. Ma anche qui è imprescindibile una presentazione dei conti finanziari affidabile e credibile, come riferimento per le distribuzioni degli utili o come base obbligatoria per una corretta tassazione degli utili.
Il legislatore tiene conto delle diverse condizioni ed esigenze degli stakeholder prevedendo un obbligo di revisione a più livelli. Le imprese economicamente importanti, le società con azioni quotate in borsa e i gruppi devono sottoporre il bilancio d’esercizio risp. consolidato a una revisione ordinaria. Le PMI, invece, possono scegliere una revisione limitata. Le microimprese con meno di 10 posti a tempo pieno possono addirittura rinunciare del tutto a una revisione del loro bilancio d’esercizio. Alla luce di tutto questo, attualmente viene eseguita una revisione del bilancio soltanto sul 20 percento circa delle imprese svizzere.
Proposte politiche con grandi rischi
Sono state avanzate proposte politiche che mirano a innalzare sensibilmente la soglia per l’opting-out, esonerando ancora più società dall’obbligo di una revisione limitata. Questa tendenza è fortemente problematica e nasconde grandi rischi per l’economia.
È vero che le PMI hanno meno stakeholder esterni, ma anche qui una revisione offre grandi benefici. La revisione limitata va nell’interesse pubblico anche solo perché ci sono studi che dimostrano come le imprese che sottopongono il loro bilancio d’esercizio a una revisione limitata presentano un minor rischio di fallimento e solvibilità. L’esistenza di un organo di revisione incrementa quindi la qualità della gestione finanziaria in azienda. Tassi di fallimento inferiori tutelano i creditori, le assicurazioni sociali e l’economia nel suo complesso.
In termini di gestione aziendale di una PMI, i benefici della revisione limitata provengono anche dal fatto che un ente esterno analizza criticamente le decisioni di valutazione e iscrizione a bilancio sollecitando così la Direzione aziendale a riflettere con maggiore attenzione sulla situazione e sull’evoluzione della propria impresa.